02 ottobre 2016
02 ottobre 2016

Che cosa hanno in comune il calabrone asiatico (Vespa velutina nigrithorax), l'albero della robinia (Robinia pseudoacacia) e il procione (Procyon lotor)?

Si tratta di specie provenienti da altri continenti che oggi si stanno diffondendo in diverse regioni dell'Europa. E fanno parte di una lista di 37 specie invasive che è stata pubblicata dalla Commissione europea lo scorso 13 luglio.

Queste specie sono arrivate nel vecchio continente senza passaporti né visti: nel caso del calabrone asiatico, si ipotizza che sia arrivato per errore in Francia tra il 2003 e il 2004 nascosto in un carico di vasellame. Quanto alla robinia, sembra che sia stata importata volontariamente nel 1601 dal botanico della corte del re Enrico IV. Il procione, infine, sembra che sia approdato in Europa all'inizio del Novecento, come animale da compagnia.

Come è noto, l'introduzione di specie alloctone non è sempre negativa, anzi. Gran parte del cibo che coltiviamo, per esempio, ha origini lontane (pensiamo alle patate e ai pomodori, di origine americana, o al basilico, di origine indiana). A volte però i nuovi arrivati si diffondono rapidamente causando gravi danni agli ecosistemi e alle attività agricole, e costituiscono una minaccia per la salute umana, l'economia e la biodiversità. La Vespa velutina nigrithorax, per esempio, ha decimato le colonie di api sia in Francia che in Italia. La robinia in alcune aree sta prendendo il posto dei pioppi e dei salici autoctoni. In questi casi si parla di specie invasive ed è fondamentale intervenire anche a livello transfrontaliero per monitorarne la presenza e trovare soluzioni comuni.

Il progetto ALIEM (Action pour Limiter les risques de diffusion des espèces Introduites Envahissantes en Méditerranée) interverrà in questo contesto. E' uno dei primi progetti finanziati dal Programma Italia-Francia Marittimo 2014-2020 (I Avviso – Asse 2 - PI 6C): nell'arco di 36 mesi provvederà a costituire un sistema di governance e a realizzare una piattaforma transfrontaliera di raccolta, scambio e analisi dei dati.

Con l'Office de l'Environnement de la Corse come capofila, e partner distribuiti nei 5 territori regionali del Programma, il progetto intende sviluppare un lavoro comune sulla conoscenza, sperimentazione e gestione del fenomeno. Nel Mediterraneo la presenza di specie non indigene sta crescendo in modo esponenziale, forse sotto l'effetto dei cambiamenti climatici in corso. Secondo i dati raccolti dal progetto “DAISIE”, finanziato nell'ambito del sesto programma quadro UE per la ricerca, il numero di specie alloctone sarebbe addirittura triplicato dal 1980, mentre sarebbe “solo” raddoppiato negli altri mari europei. Il progetto ALIEM contribuirà a fronteggiare questo fenomeno nell'area di cooperazione. Sarà realizzato un sistema di monitoraggio che coinvolgerà attivamente i cittadini.

Questa iniziativa di scienza partecipativa, affiancata dalle altre attività del progetto, favorirà l'identificazione di soluzioni comuni all'interno dello spazio transfrontaliero e l'implementazione del Regolamento UE n° 1143/2014 sulle specie invasive.

 

Per saperne di più: marittimo1420@regione.toscana.it