30 novembre 2017
30 novembre 2017

La prima conferenza sull'economia blu nel Mediterraneo termina oggi a Napoli.

Più di 400 stakeholder si sono riuniti ieri e oggi per questa conferenza organizzata dall'Unione per il Mediterraneo (UfM), l'organizzazione intergovernativa che riunisce 43 paesi di entrambe le rive del Mediterraneo.

Tra i relatori hanno preso la parola il Commissario europeo per l'ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella, il Segretario generale dell'UfM Fathallah Sijilmassi e il Ministro Plenipotenziario Enrico Granara, Coordinatore delle Attività multilaterali per il Mediterraneo e Medio Oriente presso il Ministero degli Affari Esteri.

L'economia blu, secondo il comunicato stampa diffuso ieri dall'UfM, ha un potenziale considerevole rispetto alla creazione di posti di lavoro e l’attrazione di investimenti nella regione euromediterranea.

Con 46.000 km di costa e risorse marine straordinarie, il Mar Mediterraneo costituirebbe la quinta economia più grande della regione, con un valore totale stimato di 4.700 miliardi di euro secondo studi recenti. Il bacino mediterraneo conta 450 porti, attraverso i quali passa quasi il 30% del volume del commercio marittimo. Il Mediterraneo è anche a livello globale la seconda destinazione del turismo da crociera e nella stagione turistica la sua popolazione costiera di 150 milioni di persone è più che raddoppiata.

Con oltre 350.000 posti di lavoro diretti creati, i settori della pesca e dell'acquacoltura sono tra i più promettenti in termini di crescita e occupazione. Solo nell'Unione europea, l'economia blu potrebbe creare due milioni di posti di lavoro entro il 2020 e ancora di più in tutta la regione, offrendo ai giovani prospettive concrete per il futuro.

A margine della conferenza, si tiene oggi un incontro ministeriale informale dei Paesi del Mediterraneo occidentale, per ufficializzare il lancio dell'iniziativa per lo sviluppo sostenibile dell'economia blu nel Mediterraneo occidentale. I ministri dei dieci paesi partecipanti (Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco, Portogallo, Spagna, Tunisia e Tunisia) dovrebbero adottare una dichiarazione che garantisca il loro sostegno politico all'iniziativa lanciata dalla Commissione europea ad aprile e approvata dal Consiglio a giugno, per concordare la sua governance e l'istituzione del suo comitato direttivo sotto la guida di una co-presidenza.

 

Per saperne di più:

www.ufmsecretariat.org