GRRinPORT

Gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti

I seminari di GRRinPORT: tre tappe per raccontare il progetto
03 giugno 2019

Un anno di attività per il progetto GRRinPORT che mette in campo una partnership internazionale finalizzata alla gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti. Un anno di ricerche sul campo da raccontare per tracciare il bilancio delle attività svolte e per definire gli output attesi. Finanziato dal Programma Interreg Marittimo Italia – Francia, cofinanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) nell’ambito della Cooperazione Territoriale Europea (CTE), GRRinPORT è dunque partito in tour per il consuntivo del primo dei tre anni previsti dal progetto . Tre le tappe in calendario: il 24 maggio 2019 si è svolto il primo seminario a Bastia, a cui seguiranno gli incontri di Cagliari (14 giugno) e Livorno (28 giugno).

Il progetto GRRinPORT. L'obiettivo del progetto, avviato nell'aprile 2018, è quello di migliorare la qualità delle acque marine nei porti, limitando l'impatto dell'attività portuale e del traffico marittimo sull'ambiente. Nel corso del primo anno, i principali risultati sono legati alle attività, condotte da ISPRA (STS Livorno) e dal DESTEC dell’Università di Pisa. Dopo una prima fase di campionamenti, i due partner del progetto hanno iniziato a lavorare alla separazione granulometrica e al trattamento dei sedimenti con tecnica di soil-washing.

La caratterizzazione dei sedimenti è il primo passo per avviare il percorso di decontaminazione/valorizzazione degli stessi . Tramite la caratterizzazione viene studiata sia la concentrazione degli inquinanti (come metalli pesanti e idrocarburi) che la struttura dei sedimenti stessi (se sono sabbiosi e/o limosi, per esempio). Tramite la conoscenza di questi fattori, è possibile definire quale sia il trattamento migliore per decontaminare e valorizzare i sedimenti marini.

I trattamenti oggetto di studio sono, come accennato, il soil washing (il lavaggio meccanico con acqua), il land farming (una forma di trattamento biologico che serve per ridurre il contributo di idrocarburi) e l'elettrocinesi (trattamento elettrochimico per ridurre i metalli).

 

Soil washing

Questa tecnica consiste nell'escavare il suolo contaminato e nel conferirlo in un impianto mobile per il trattamento. La tecnica del soil washing si basa sul principio che i contaminanti vengono veicolati attraverso le particelle più fini presenti nelle frazioni del suolo e consiste nell'effettuare un vero e proprio lavaggio (washing) con acqua, soluzioni acquose di tensioattivi, biosurfattanti, oppure con solventi organici. I metodi su cui si basa la rimozione dei contaminanti sono due: - Dissoluzione completa dei contaminanti nella soluzione acquosa di estrazione; - Concentrazione ed eventuale dispersione dei contaminanti nella soluzione di estrazione, sotto forma di particelle sospese.

 

Land Farming

Il principio di funzionamento di questo sistema si basa sull'azione biodegradativa dei microrganismi selezionati per l'intervento i quali devono essere sostanzialmente in grado di nutrirsi degli agenti inquinanti, ovvero essere capaci di degradarli e conseguentemente risanare il sito compromesso. Questa tecnica prevede, a grandi linee, il prelievo dello strato di suolo inquinato e la sua successiva stesura su un letto drenante, riposto a sua volta su un manto impermeabile con funzione contenitiva. Successivamente, lo strato di suolo inquinato viene irrigato con acqua arricchita di ossigeno, nutrienti ed eventualmente altri additivi (per cui si sfrutta l'azione biologica e biodegradativa operata da microrganismi).

 

Elettrocinesi

L’Electrokinetic Remediation, conosciuta anche come Electroreclamation, Electrochemical Decontamination ed Elettrocinesi, si basa sull’applicazione di una corrente continua, dell’ordine di 0,5-3 mA/cm2o 1-2 V/cm, ad un mezzo conduttore, quale suolo, fanghi o ceneri umide. Solitamente, contenuti minimi di acqua (10 %) e basse solubilità consentono efficienze di rimozioni importanti. Sulla superficie delle particelle di suolo si genera spesso una carica netta negativa per cui,

in presenza di acqua, i cationi mobili - che cercano di neutralizzarla - tendono ad assorbirsi e concentrarsi nello strato prossimo alla superficie, creando così il “doppio strato diffuso”. È dunque attraverso questo strato diffuso (acqua capillare) che avvengono il passaggio di corrente e la seguente migrazione ionica. L’effetto detossificante è inoltre influenzato in vario modo dai cambiamenti del pH, dal potenziale re-dox, dalla concentrazione, varietà e valenza degli inquinanti, da fenomeni di adsorbimento/desorbimento, precipitazione ed altro ancora.

 

Lo scopo delle attività è di concentrare gli inquinanti in volumi ristretti in modo tale da portare in discarica un decimo del volume di partenza del rifiuto, riducendo i costi di smaltimento.

Altro fronte di indagine, è quello che partirà a breve sotto il coordinamento dell’UCPP che attraverso un questionario andrà a studiare le preferenze individuali in merito alla gestione dei rifiuti solidi (e in particolare del loro stoccaggio) a bordo delle navi e al conseguente conferimento in porto. Attraverso un questionario destinato agli utilizzatori del porto basato sulla metodologia del “Choice Experiment”, si misura la disponibilità a pagare per una determinata tipologia di raccolta, che rappresenta l'equivalente monetario del costo esterno sostenuto dagli intervistati, associato a quella determinata tipologia di conferimento di rifiuti. Altre attività sono in svolgimento sotto il coordinamento di UNICA, RAS-ADIS, OTC. Le attività di comunicazione sono portate avanti dalla Fondazione MEDSEA sui social network, sul sito Internet o attraverso la newsletter permettono di seguire le attività di progetto.

 

Il seminario a Bastia. Il seminario di Bastia, che si è svolto il 24 Maggio, , presso l'Hotel Best Western in Avenue Jean Zuccarelli, ha inaugurato il ciclo di incontri.

L'evento è stato aperto dai saluti di Jean-François Santoni, Direttore Generale de l'Office des Transport de Corse (OTC). La relazione del responsabile scientifico del progetto, Alessandra Carucci, ordinario di Ingegneria sanitaria e ambientale, pro rettore per l’Internazionalizzazione dell’ateneo di Cagliari, dal titolo “Il Progetto GRRinPORT: obiettivi ed attività”, ha introdotto e definito il campo d'azione, i risultati conseguiti e gli obiettivi del progetto sviluppato attraverso il partenariato transnazionale.

“Risanamento delle acque marine: il ruolo dei microrganismi nella degradazione degli idrocarburi e nel monitoraggio ambientale” è l'argomento trattato dalla relazione di Raffaella Lussu (UNICA. Nei porti, la contaminazione da idrocarburi petroliferi conseguente all’attività antropica determina un’alterazione delle naturali condizioni dell’ecosistema. Saranno descritte le tecnologie biologiche basate sull’uso di microrganismi autoctoni degradatori di idrocarburi che durante il progetto GRRinPORT saranno impiegate per far fronte a questa tipologia di inquinamento e quindi limitarne l’impatto.

Carla Mancosu e Antonello Corda (RAS-ADIS) hanno posto l'accento sulla normativa con l'intervento dal titolo ''Gestione della qualità delle acque portuali ai sensi della Direttiva 2000/60/CE: prospettive''.

Isabella Pecorini (Unipi) ha illustrato i “Test a scala di laboratorio propedeutici all'allestimento di prove pilota di landfarming ed elettrocinesi di sedimenti portuali”. Presentata la caratterizzazione dei sedimenti del porto di Livorno e del porto di Piombino. In primo piano le risultanze delle prove a scala di laboratorio sia di elettrocinesi che di landfarming nonché il progetto pilota di elettrocinesi a oggi in via di realizzazione.

Al centro dell'intervento di Andrea La Camera e Fabiano Pilato (ISPRA) l'attività dell'Istituto nell'ambito del progetto. Come già accennato, l'obbiettivo dell'attività è quello di ridurre il volume degli inquinanti in modo da portare in discarica un decimo del volume di partenza del rifiuto, riducendo i costi di smaltimento e alimentando la catena dell'economia circolare attraverso il riutilizzo delle frazioni depurate (riempimenti di banchine, cementi ecosostenibili, piste ciclabili, e similari).

L'ultima relazione, prima della sessione di confronto con domande e risposte, è stata a cura di Dominique Prunetti e Anne Casabianca (UCPP): l'intervento ha sviluppato i temi sulla “Realizzazione di un'indagine sul comportamento degli utilizzatori in materia di cernita dei rifiuti a bordo delle navi”. Nell'ambito del progetto GRRinPORT, gli economisti del laboratorio CNRS LISA dell'Università della Corsica stanno infatti portando avanti uno studio sul comportamento degli utenti in relazione alla raccolta differenziata dei rifiuti sui traghetti e un'indagine di soddisfazione tra gli utenti dei porti turistici e dei porti di pesca delle città di Ajaccio, Livorno e Cagliari.

Il partenariato del progetto. Partner di GRRinPORT sono l’Università degli Studi di Cagliari - come capofila - con il Dicaar (Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura) e il Disb (Dipartimento Scienze biomediche), la Regione Autonoma della Sardegna (Agenzia regionale distretto idrografico della Sardegna, RAS-ADIS), la Fondazione MEDSEA (Mediterranean Sea and Coast Foundation), l'Université de Corse Pasquale Paoli (Laboratoire Lisa – Umr CnrS6240 Lieux, Identités, eSpaces et Activité), l'Office des Transports de la Corse, l'Università di Pisa (Dipartimento ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni) e l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Struttura Tecnico Scientifica, Livorno).