NECTEMUS

Nuove Connessioni Transfrontaliere per la Mobilità Unitaria e Sostenibile delle persone

Che cosa realizza

NECTEMUS è finanziato dal Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020 e prevede un budget totale di 748.000 € (di cui 635.800 € finanziati dal FESR). 
I partner di progetto sono: 
• Provincia di Livorno (Capofila) 
• Regione Liguria 
• Regione Autonoma della Sardegna 
• Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale 
• Offices des Transport de la Corse 
• Métropole Toulon Provence Méditerranée 
• Ville de Porto Vecchio 

NECTEMUS sviluppa un approccio complessivo al problema delle connessioni dei passeggeri nell’ambito dell’area di co¬operazione, identificando le priorità a livello infrastrutturale e di servizio e proponendo soluzioni sostenibili e attuabili nelle diverse realtà locali attraverso un set di interventi classificati secondo la loro trasferibilità in un Cruscotto di azioni. 
NECTEMUS adotta un approccio cooperativo, attraverso la realizzazione di un Piano di Azione Congiunto da attuare per il sostegno alla mobilità di passeggeri, identificando, a par¬tire dalle analisi, le esigenze effettive dei nodi di trasporto, e in particolare le potenzialità dei porti quali punti focali della mobilità dell’area di cooperazione. 

Componenti e prodotti di Progetto 

Il progetto NECTEMUS è strutturato in 3 Componenti di im¬plementazione: 
La Componente T1 “Capitalizzazione delle esperienze precedenti” realizza la premessa conoscitiva del proget¬to mediante l’analisi delle esperienze maturate e dei risultati conseguiti nell’ambito di progetti cofinanziati dal Programma Interreg Italia – Francia Marittimo 2014- 2020 e di progetti (terminati o tutt’ora in corso) del Programma TEN-T e CEF, relativi alle connessioni dei nodi delle reti trans-europee di trasporto. 
La Componente T2 “Sviluppo di Strategie” vede nella definizione del Piano d’Azione Congiunto la sua conclusione. 
La Componente T3 “Trasferibilità̀ dei risultati” realizza un Cruscotto degli interventi coerente con quelli proposti nel Piano d’Azione Congiunto e li clusterizza per maturità, pri¬oritàe fattibilità. 

Nell’ambito della Componente T2 si definisce il Piano d’Azio¬ne Congiunto il quale: 
a. permette di identificare gli interventi infrastrutturali e in¬fostrutturali necessari al miglioramento della connettivitàdel trasporto dei passeggeri, in stretta relazione con quello delle merci, a livello di nodi portuali secondari e terziari della rete TEN-T. 
b. impatta in maniera positiva sull’organizzazione e sulla pia¬nificazione di interventi transfrontalieri in favore della mobilitàdei passeggeri, grazie alla realizzazione di studi congiunti, e alla definizione di prioritàtransfrontaliere e clusterizzate in base alla fattibilitàdei singoli interventi. 
Nell’ambito della Componente T3 i prodotti di NECTEMUS costituiscono uno strumento a supporto dei decision-makers, soprattutto (ma non limitatamente) per quanto riguarda gli investimenti da porre in essere, tenendo conto delle iniziative in corso e dei risultati ottenuti nel quadro della passata pro¬grammazione 2007-2013. 
Le potenzialità e le priorità identificate all’interno del Piano d’Azione Congiunto sono rese quindi disponibili attraverso un Cruscotto di interventi che ne illustra la fattibilità e l’impatto sulla mobilità dei passeggeri a livello transfrontaliero, sistema¬tizzando le conoscenze disponibili ad apportando valore ag¬giunto reale ed innovativo per i territori. A beneficiarne tutti gli attori chiave nel settore del trasporto passeggeri.

Tra i concetti chiave che emergono dalla lettura dei prodotti realizzati dai Partner un ruolo fondamentale riveste la declinazione territoriale della programmazione infrastrutturale europea. Dalle informazioni raccolte si evince che lo Stato italiano e quello francese detengono notevoli poteri in materia di programmazione infrastrutturale e dei trasporti, in quanto la pianificazione regionale è orientata da quella nazionale. a livello regionale la situazione risulta assai diversificata, anche all’interno di ciascuno dei due Stati membri, in quanto le Regioni dell’area di cooperazione hanno poteri e competenze più o meno estesi in materia di infrastrutture, trasporti e logistica e non tutte sono dotate di strumenti di pianificazione propri ancorché coerenti con quelli nazionali. In ogni caso, occorre rilevare che su tutti i territori regionali analizzati la programmazione europea è recepita e influenza le scelte strategiche delle Amministrazioni, che risultano consapevoli che lo sviluppo del sistema dei trasporti è propedeutico allo sviluppo economico e sociale.