GRRinPORT

Gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti

Comunicato Stampa di giugno 2020
08 luglio 2020

GRRinPORT

26 MESI DI ATTIVITÀ

PER UNA GESTIONE SOSTENIBILE

DEI RIFIUTI E DEI REFLUI NEI PORTI

 

 

 

Prosegue l’attività dei partner nell'ambito del progetto GRRinPORT (Gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti) e nel frattempo aumentano le occasioni di promozione del progetto

Il progetto. GRRinPORT è un progetto della durata di 36 mesi avviato ad aprile del 2018. Il suo obiettivo è quello di migliorare la qualità delle acque marine nei porti, limitando l’impatto dell’attività portuale e del traffico marittimo sull’ambiente. L’inquinamento delle acque, principale effetto negativo dell’attuale sistema di gestione dei rifiuti/reflui in ambito portuale, deriva soprattutto dalla scarsa informazione e sensibilizzazione dei fruitori del porto, da carenza/assenza delle infrastrutture di conferimento di rifiuti e reflui nei porti, ma anche dalla necessità per i fruitori di doversi adattare a regole/procedure diverse in ogni porto/paese. In questo scenario, il progetto mira a ricollocare le strutture portuali in un contesto eco-sostenibile ed eco-innovativo con un approccio di cooperazione transfrontaliera, basato su alcuni elementi di innovatività.

Le attività. L’8 maggio 2020, i partner di progetto si sono riuniti in videoconferenza per il sesto Comitato di Pilotaggio. L’incontro è stata l’occasione per fare il punto sulle attività e ripensare il progetto alla luce del recente periodo emergenziale. Il progetto GRRinPORT ha subito, infatti, le conseguenze delle misure anti Covid-19 e i partner hanno potuto portate avanti solo le attività del progetto realizzabili in modalità smart working. Le attività sul campo e in laboratorio, interamente sospese nei periodi di restrizioni più intense, sono attualmente in fase di ripresa, mentre le attività divulgative, incompatibili col divieto di assembramento, saranno integrate da nuove attività di disseminazione.

Nonostante ciò, sono numerosi i risultati ottenuti negli ultimi quattro mesi.

Il DICAAR (Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura) dell’Università di Cagliari (UNICA) ha individuato le aree su cui installare materiali assorbenti, a basso costo e ridotto impatto ambientale, per il contenimento e la rimozione di inquinanti sversati accidentalmente nelle acque dei porti, così come previsto dalla relativa azione pilota. UNICA sta inoltre procedendo all’analisi degli interventi da proporre nel Piano d’Azione per la gestione sostenibile dei reflui nei porti. Non appena sarà consentito, UNICA procederà all’installazione delle stazioni per la raccolta degli oli vegetali usati nei porti di Cagliari, Livorno e Ajaccio e all’installazione del sistema per l’aspirazione e il convogliamento dei reflui dalle imbarcazioni nell’area individuata nel Porto di Cagliari.

Il DiSB (Dipartimento di Scienze Biomediche) dell’Università di Cagliari ha completato l’analisi delle banche ottenute mediante tecniche di sequenziamento ad alta efficienza (Next Generation Sequencing) del gene 16S rRNA nei sedimenti portuali. Tramite l’impiego delle più avanzate metodologie bioinformatiche sono stati definiti quali contaminati organici e inorganici siano maggiormente influenti sulle comunità bentoniche di Batteri ed Archaea, nel loro insieme denominati procarioti, che naturalmente colonizzano i sedimenti dei porti. Batteri ed Archaea condividono una struttura cellulare semplice, senza organelli e nucleo, ma hanno una storia evolutiva diversa. I Batteri svolgono un ruolo chiave nel funzionamento degli ecosistemi marini, tra i quali la degradazione degli idrocarburi, mentre il ruolo degli Archaea è ancora per lo più sconosciuto.

Queste attività sono confluite nel primo articolo di ricerca pubblicato con il supporto del progetto GRRinPORT, “Impacts of Anthropogenic Pollutants on Benthic Prokaryotic Communities in Mediterranean Touristic Ports” (https://doi.org/10.3389/fmicb.2020.01234) pubblicato su Frontiers in Microbiology dal gruppo di ricerca di DiSB e DICAAR di UNICA, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze (UNIFI) e l’Istituto di Biologia Agraria e Biotecnologia del CNR di Pisa. Partendo dalla constatazione che i porti e le marine, da un lato ricevono l'inquinamento da fonti terrestri, dal traffico marittimo e dalle infrastrutture portuali e, dall'altro, costituiscono una potenziale fonte di inquinamento per le aree costiere adiacenti, i ricercatori coordinati da Elena Tamburini (DiSB – UNICA) hanno voluto valutare gli effetti della co-contaminazione organica e inorganica sulle comunità procariotiche nei sedimenti provenienti da tre porti del Mediterraneo, tra cui il porto di Cagliari. I risultati hanno dimostrato che la materia organica, i metalli e gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), così come la temperatura e la salinità, giocano un forte ruolo nella strutturazione delle comunità batteriche bentoniche, contribuendo in modo significativo alla comprensione delle loro risposte alle perturbazioni antropogeniche nelle aree costiere marine. Tra i metalli, il rame è stato riconosciuto come fortemente associato ai cambiamenti osservati nelle comunità batteriche. Nel complesso, questo studio fornisce la prima valutazione degli effetti esercitati da molteplici contaminazioni organiche e inorganiche sui procarioti bentonici nei porti su un’ampia scala spaziale e designa la comunità batterica come strumento candidato per il monitoraggio dello stato di qualità dei sedimenti nei porti. L’articolo, scaricabile gratuitamente, ha ricevuto 464 visualizzazioni nei primi 15 giorni di pubblicazione. Questo lavoro è stato sostenuto con l'assistenza finanziaria dell'Unione Europea nell'ambito del programma ENPI CBC Mediterranean Sea Basin Programme nell'ambito del progetto "MAnagement of Port areas in the MEDiterranean Sea Basin" (MAPMED) oltre che dal Programma Interreg Marittimo Italia-Francia FESR 2014-2020 nell'ambito del progetto "Gestione sostenibile dei rifiuti e delle acque reflue nei porti" (GRRinPORT).

DiSB-UNICA ha proseguito, inoltre, la caratterizzazione fisiologica (tolleranza a differenti tenori salini, spettro di degradazione di IPA, resistenza ai metalli pesanti) di alcuni ceppi batterici, precedentemente selezionati dal Porto di Cagliari da impiegare per trattamenti di bonifica mediante la tecnica dell’Enhanced Landfarming con bioincremento.

La Direzione Generale Agenzia del Distretto Idrografico della Regione Sardegna (RAS ADIS) ha effettuato la validazione dello studio elaborato dalla Società Sarland Srl incaricata del servizio di consulenza specialistica per la valutazione delle caratteristiche idrodinamiche del bacino portuale del Porto di Cagliari. Attualmente RAS ADIS sta procedendo con l’analisi dei dati per la valutazione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di interventi da proporre come buone pratiche nel Piano d’Azione finalizzati al riuso dei reflui depurati nelle attività portuali. Lo studio di fattibilità, previa analisi delle problematiche connesse, valuta la predisposizione nel porto di Cagliari di una rete idrica derivata dalla condotta delle acque recuperate dal vicino impianto di Cagliari Is Arenas, per riutilizzarle per usi irrigui nei parchi cittadini, ma anche da destinare ai cantieri (es. antincendio) e al lavaggio delle barche all’interno dell’area portuale. Nello stesso studio si valuta, inoltre, la possibilità di dotare il Porto di Cagliari di una serie di sistemi per la raccolta delle acque oleose, derivanti dal dilavamento di superfici impermeabilizzate, in prossimità dei piazzali delle aree tecniche e cantieristiche del porto.

Il DESTEC (Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni) dell’Università di Pisa (UNIPI) ha realizzato l’area attrezzata per il trattamento di sedimenti di dragaggio contaminati e presentato il report che contiene i risultati ottenuti dalle prove di laboratorio. UNIPI relativamente all’Enhanced Landfarming ha effettuato un confronto fra due tecniche usate nelle attività di bonifica, la biostimolazione e l’utilizzo di bulking lignocellulosi, nelle medesime condizioni sperimentali, in presenza di inoculo fungino precedentemente isolato da sedimenti di dragaggio e noto per possedere capacità biodegradative nei confronti degli idrocarburi pesanti. UNIPI ha, quindi, effettuato studi di ecologia batterica e fungina del processo di degradazione degli idrocarburi pesanti con l’identificazione di molecole specifiche (sonde o marker tassonomici e funzionali) per l’identificazione di funghi e batteri.

ISPRA e UNIPI hanno consolidato il report sulle procedure di gestione e trattamento dei sedimenti, che contiene le caratteristiche quali-quantitative generali dei sedimenti di dragaggio ed elenca i casi di buona pratica e le eventuali criticità gestionali rilevati a livello europeo.

ISPRA ha completato il report sulle caratteristiche idrodinamiche e la qualità delle acque dei bacini portuali di Bastia, Cagliari e Livorno.

Il gruppo di ricerca dell’Université de Corse – Pasquale Paoli (UPCC) ha terminato le analisi sullo studio delle preferenze individuali di pescatori, diportisti e passeggeri delle navi circa l’attività di raccolta e stoccaggio a bordo e di conferimento dei rifiuti solidi in porto. Due indagini complementari sono state condotte in tre porti selezionati (Ajaccio, Cagliari e Livorno) rispettivamente tra i passeggeri di traghetti e navi da crociera e tra i pescatori e i diportisti. L'obiettivo delle due rilevazioni riguardava, da una parte, l’analisi delle attività di smistamento dei rifiuti da parte degli utenti dei porti turistici e dei porti di pesca al fine di offrire raccomandazioni per un trattamento più ecologico dei rifiuti e delle acque reflue, e dall’altra la valutazione della soddisfazione dei pescatori e dei diportisti nei porti turistici e commerciali delle tre aree studio. Differenze significative possono essere osservate nei diversi item del questionario nei tre porti. I risultati preliminari mostrano che esiste una significativa disponibilità a pagare per l'organizzazione della raccolta dei rifiuti a bordo dei traghetti e che le preferenze individuali sono eterogenee, variando cioè da un porto all’altro, indicando dunque che la disponibilità a contribuire è essa stessa eterogenea. Questa attività permetterà di raccogliere informazioni utili alla predisposizione delle procedure di gestione dei rifiuti nei porti di Ajaccio, Cagliari e Livorno.

Maggiori informazioni saranno disponibili sul sito Internet di progetto: http://interreg-maritime.eu/web/grrinport.

Attività future.

Per ovviare alle modifiche alle attività dovute alle restrizioni imposte per l’emergenza Covid-19, entro settembre 2020, saranno organizzati due webinar per diffondere le principali azioni del progetto ed i relativi risultati.

Tra le prossime attività, si prevede inoltre: l’aggiornamento periodico della app per smartphone con le informazioni georeferenziate sui siti e sulle aree dove sono presenti sistemi per la raccolta differenziata dei rifiuti, con l’indicazione delle frazioni raccolte; la prosecuzione delle prove pilota di Elettrocinesi ed Enhanced Landfarming che permetteranno di effettuare studi di ecologia batterica e fungina del processo di degradazione biologica degli idrocarburi pesanti; l’installazione di materiali innovativi, basati sull’economia circolare, per l’assorbimento e la biodegradazione degli idrocarburi; il monitoraggio della qualità delle acque del porto di Cagliari con riferimento ai parametri fisici, chimici e microbiologici, che consentirà di meglio valutare l’impatto del traffico portuale ridotto a seguito dell’attuale situazione emergenziale, sulla qualità delle acque.

I partner. Partner di GRRinPORT sono l’Università degli Studi di Cagliari - capofila - (DICAAR -Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura e DISB- Dipartimento di Scienze Biomediche), la Regione Autonoma della Sardegna (Direzione Generale Agenzia regionale Distretto Idrografico della Sardegna, RAS-ADIS), la Fondazione MEDSEA (Mediterranean Sea and Coast Foundation), l'Université de Corse Pasquale Paoli (Laboratoire Lisa – Umr CnrS6240 Lieux, Identités, eSpaces et Activité), l'Office des Transports de la Corse (OTC), l'Università di Pisa (DESTEC - Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni) e l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Sezione sperimentale per la valutazione del rischio ecologico marino costiero afferente al CN-COS, Livorno).