GRRinPORT

Gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti

Primo articolo scientifico basato sulle attività e risultati del Progetto GRRinPORT
25 giugno 2020

Ha raccolto 464 visualizzazioni in 15 giorni l’articolo “Impacts of Anthropogenic Pollutants on Benthic Prokaryotic Communities in Mediterranean Touristic Ports” pubblicato su Frontiers in Microbiology (https://doi.org/10.3389/fmicb.2020.01234).

I porti e le marine sono nodi centrali della rete di trasporto e svolgono un ruolo strategico nello sviluppo delle coste. Da un lato ricevono l'inquinamento da fonti terrestri, dal traffico marittimo e dalle infrastrutture portuali e dall'altro costituiscono una potenziale fonte di inquinamento per le aree costiere adiacenti. Da questa constatazione è partito il gruppo di ricercatori del DiSB (Dip. di Scienze Biomediche), del DICAAR (Dip. di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura) dell’Università di Cagliari assieme ai colleghi del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e dell’Istituto di Biologia Agraria e Biotecnologia del CNR di Pisa, coordinati da Elena Tamburini del DiSB, per valutare gli effetti della co-contaminazione organica e inorganica sulle comunità di Batteri ed Archaea(1), nel loro insieme denominati procarioti, nei sedimenti provenienti da tre porti del Mediterraneo, tra i quali il Porto di Cagliari.

La struttura e la composizione delle comunità di Batteri ed Archaea sono state valutate mediante un'analisi metagenomica del gene 16S rRNA, e sono stati studiati i legami delle comunità procariotiche con le variabili ambientali e di inquinamento. Il "porto" è il fattore principale che influenza la struttura delle comunità di Batteri ed Archaea nei sedimenti superficiali, un risultato coerente con le marcate differenze nello stato di inquinamento dei sedimenti, nel fondo geologico e nella posizione geografica tra i tre porti indagati. Tuttavia, è stata riscontrata una marcata sovrapposizione nella composizione delle comunità procariotiche tra i porti. I risultati mostrano che la materia organica, i metalli e gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), così come la temperatura e la salinità, giocano un forte ruolo nella strutturazione delle comunità batteriche bentoniche, contribuendo in modo significativo alla comprensione delle loro risposte alle perturbazioni antropogeniche nelle aree costiere marine. Tra i metalli, il rame è stato riconosciuto come fortemente associato ai cambiamenti osservati nelle comunità batteriche. Nel complesso, lo studio fornisce la prima valutazione degli effetti esercitati da molteplici contaminazioni organiche e inorganiche sui procarioti bentonici nei porti su un’ampia scala spaziale e designa la comunità batterica come strumento candidato per il monitoraggio dello stato di qualità dei sedimenti nei porti.

Questo lavoro è stato sostenuto con l'assistenza finanziaria dell'Unione Europea nell'ambito del programma ENPI CBC Mediterranean Sea Basin Programme nell'ambito del progetto "MAnagement of Port areas in the MEDiterranean Sea Basin" (MAPMED) e del Programma Interreg Marittimo Italia-Francia FESR 2014-2020 nell'ambito del progetto "Gestione sostenibile dei rifiuti e delle acque reflue nei porti" (GRRinPORT).

L’articolo è scaricabile gratuitamente.

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(1) Batteri ed Archaea condividono una struttura cellulare semplice, senza organelli e nucleo, ma hanno una storia evolutiva diversa. I Batteri svolgono un ruolo chiave nel funzionamento degli ecosistemi marini, tra i quali la degradazione degli idrocarburi, mentre il ruolo degli Archaea è ancora per lo più sconosciuto.