SPlasH!

Stop alle Plastiche in H2O!

Splash! in mostra a Palazzo Ducale di Genova
22 settembre 2020

Da oggi il quadro sulle microplastiche presenti sulla superficie nell'acqua, nei sedimenti e nei pesci e la ricostruzione del movimento di queste plastiche all’interno dei porti – comparto mai analizzato in precedenza - e della loro dispersione in mare è più chiaro. E' il risultato del lavoro di due anni condotto da SPlasH!-Stop alle plastiche in H2O, progetto europeo coordinato dall’Università degli Studi di Genova con la partecipazione dell’Université de Toulon e di ERI, European Research Institute. Un’attività riassunta in una mostra di oltre cinquanta tra fotografie e pannelli, inaugurata questa mattina e che proseguirà fino a domenica 27 settembre nell’atrio del Palazzo Ducale di Genova. 

 

SPlasH! è una iniziativa finanziata dal Programma di Cooperazione territoriale Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020 dell’Unione Europea che si proponeva di studiare la presenza di microplastiche nelle acque dei porti di Genova, Olbia e Tolone. Tra il dicembre 2018 e il novembre 2019, nei tre diversi bacini portuali, sono stati effettuati 13 campionamenti di plastica galleggiante sulla superficie marina, di acqua superficiale e di sedimenti di fondo. Il progetto prevedeva anche lo studio della presenza di microplastiche all’interno della fauna acquatica e sono quindi stati analizzati i cefali, prelevati nel porto di Genova e nella peschiera di S’Ena Arrubia, in provincia di Oristano, considerato come ambiente naturale di riferimento.  I dati dei monitoraggi sono stati quindi utilizzati per lo sviluppo di strumenti predittivi della dispersione delle microplastiche nelle aree portuali e nelle zone costiere a loro adiacenti.

 

Dopo oltre 800 ore di attività di laboratorio condotte nel Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e della Vita dell’Università di Genova su 5.582 particelle catalogate al microscopio, i 18 ricercatori impegnati nelle varie attività di SPlasH! hanno concluso che particelle plastiche – cioè polimeri, coloranti industriali e additivi - sono presenti nel 42 per cento dei pesci del porto di Genova e nel 22 per cento di quelli di Oristano. E ancora, tali sostanze si incontrano nel 42 per cento dell’acqua di Genova e nel 17 di quella di Tolone, nel 41 per cento del sedimento del porto del capoluogo ligure e nell’11 di quello della città francese. Di più. Dagli studi condotti in parallelo dall’Université de Toulon su circa mille particelle di plastica di acque superficiali catalogate al microscopio, emerge che, nel porto di Genova, il 39 per cento delle particelle ha una dimensione inferiore ai 2 millimetri in inverno e il 41 in estate. Nel porto di Olbia, in inverno, l’85 per cento delle particelle ha una dimensione inferiore ai 2 millimetri, mentre nel porto di Tolone il 55 per cento delle particelle ha dimensioni inferiori ai 2 millimetri in inverno e il 66 per cento in estate. 

 

Non è finita. Simulazioni numeriche sulla dinamica della dispersione delle microplastiche nelle acque portuali hanno mostrato che la destinazione finale delle particelle molto dipende dalle forzanti ambientali, in particolare dal vento, e dalla zona di rilascio all’interno del porto. Attraverso un’analisi dei flussi in prossimità delle bocche portuali è stata anche valutata la possibile quantità di microplastiche in grado di raggiungere il mare aperto. Obiettivo di questa attività era analizzare il ruolo delle aree portuali come sorgenti o come collettori di microplastiche in funzione delle politiche di gestione che ne dovranno derivare. 

  

Infine, il progetto ha consentito di testare sistemi innovativi di campionamento delle microplastiche. La raccolta dei dati lungo tutta la colonna d'acqua e non soltanto in superficie rappresenta una sfida per il futuro nell'ambito dei monitoraggi sulle microplastiche. I ricercatori di SPlasH! hanno prodotto un prototipo di strumento in grado di campionare microplastiche in sequenza a diverse profondità marine che è stato testato nel porto di Genova. 

 

Ma nei 24 mesi di durata del progetto c’è stato tempo anche per l’attività di sensibilizzazione e disseminazione di buone pratiche per tutelare il mare dalla plastica. In Liguria vi hanno partecipato 1.252 studenti, in Sardegna 544, tra primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado. A loro si aggiungono trenta allievi del liceo di Bastia, in Corsica, che si trovavano ad Alghero per un viaggio d’istruzione, e mille cittadini che hanno partecipato all’evento Scienze in Piazza organizzato dall’Università degli Studi di Sassari. 

 

Il lavoro svolto durante il progetto SPlasH! ha fruttato anche la produzione di sei pubblicazioni scientifiche e due tesi di laurea.

 

La mostra, con gli scatti di Diana Bagnoli e Franco Borgogno e il video realizzato da Jux Tap, ci racconta SPlasH!

All’interno del progetto, l'Università di Genova ha coordinato le attività, sviluppato gli studi sulla dinamica delle plastiche in acqua, campionato comparto biotico, acqua e fondali, ricercato e identificato microplastiche all'interno della fauna ittica presente nei porti e all'interno dell’acqua e del sedimento prelevato dai fondali. L'Université de Toulon ha svolto i campionamenti e le analisi delle acque e la caratterizzazione dei polimeri campionati e lo studio dell’arricchimento della superficie delle microplastiche in contaminanti. ERI-European Research Institute si è occupato, invece, dei campionamenti delle plastiche galleggianti, della realizzazione del prototipo per campionare la colonna d'acqua e delle attività di divulgazione e sensibilizzazione.