Torna al primo Focus Group del progetto ISIDE
01 marzo 2020

Il 22 gennaio 2020 si è svolto a Genova, presso il Comando Generale della Guardia Costiera, il primo Focus Group del progetto ISIDE, previsto all’interno dell’attività T1.2 – Indagine sul campo agli operatori. A tale incontro hanno partecipato, oltre ai partners del progetto, numerosi stakeholders, in rappresentanza di vari Enti: Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Occidentale, Tirrenia, Assonautica, Collegio Nazionale Capitani, Cetena, Ormeggiatori, Rimorchiatori, Piloti del Porto di Genova.

Il prof. Fancello, in rappresentanza del capofila CIREM, ha dato il benvenuto ed ha brevemente illustrato il progetto, focalizzando l’attenzione sulle problematiche di comunicazione fra natanti e terra come una delle cause di incidentalità in mare. Il Comandante Bonelli, Direzione Marittima di Genova, ha ulteriormente sviluppato il tema della incidentalità, partendo da alcuni recenti casi di cronaca che hanno interessato l’area del mar Ligure e del canale di Bonifacio, sottolineando la forte collaborazione fra le Autorità italiane e quelle francesi nello svolgimento delle operazioni di soccorso.
La sessione interattiva del Focus Group è stata avviata sottoponendo agli stakeholders un elenco di punti come traccia di discussione: l’attuale dotazione dei dispositivi di comunicazione bordo-terra, le caratteristiche e le criticità delle comunicazioni bordo-terra, le comunicazioni ship-to-ship, le problematiche relative alle comunicazioni verbali, il monitoraggio attraverso il sistema AIS.

Dalla discussione che ne è seguita sono mersi interessanti spunti, che verranno ulteriormente analizzati e sviluppati nel corso del progetto ISIDE.
E’ stato evidenziato come il corretto utilizzo delle comunicazioni, soprattutto quelle vocali, sia fortemente influenzato dal fattore umano: la stanchezza e lo stress (tipicamente legate a turni di servizio troppo pesanti), il fattore organizzativo (limitatezza di personale e conseguente sovraccarico di mansioni), lo scarso confort delle postazioni di lavoro, possono essere importanti concause che determinano errate interpretazioni delle comunicazioni, con conseguenti azioni scorrette e potenzialmente rischiose.

Altri importanti misure che attenuano il rischio di errati comportamenti sono costituite dal dispositivo cosiddetto “uomo morto”, simile a quello presente sui treni, che consente di rilevare la temporanea inattività dell’operatore e inviare eventuali allarmi a più membri dell’equipaggio; e la connessione satellitare continua con la compagnia, che consente il monitoraggio in tempo reale della rotta e l’allarme immediato in caso di deviazioni non previste.
Un altro aspetto, che oggi non è ancora molto sentito ma che è destinato ad assumere grande rilevanza, specie nella prospettiva di navi a guida automatica senza presenza a bordo, è costituito dalla cybersecurity, che attraverso l’uso di protocolli criptati deve assicurare l’assoluta inviolabilità delle comunicazioni bordo-terra in presenza di eventuali attacchi di hacker.

La standardizzazione delle procedure operative e della documentazione da scambiare fra nave e terra nei vari porti, oggi molto disomogenee nonostante le linee guida dell’IMO, sono considerate come un fattore critico, anch’esso potenziale causa di errati scambi di informazione. Viene in particolare suggerito come sarebbe opportuna una diversa gestione dei canali radio all’interno di un porto, assegnando ad una nave un dato canale per parlare con tutti i soggetti a terra senza costringere, come oggi avviene, ad effettuare continui cambi di frequenza.

Infine l’aspetto della formazione, obbligatoria per gli armatori ma oggi largamente inadeguata, specie se rapportata alla continua introduzione di nuove tecnologie e ai conseguenti adeguamenti normativi.

Il Focus Group di Genova è stato il primo di una serie di incontri che ISIDE organizzerà nei prossimi mesi negli altri porti aderenti al progetto (Bastia, Cagliari, Livorno, Tolone), nei quali verranno riprese ed ulteriormente analizzate le varie tematiche, confrontando le posizioni dei vari stakeholders di volta in volta coinvolti.