SICOMAR plus

SIstema transfrontaliero per la sicurezza in mare COntro i rischi della navigazione e per la salvaguardia dell'ambiente MARino

Workshop dedicato alle mappe di vulnerabilità e rischio

Workshop dedicato alle mappe di vulnerabilità e rischio
20 diciembre 2020

Il 18 novembre 2020 si è svolto il 2° Workshop SICOMAR plus dedicato all'attività di definizione delle mappe di vulnerabilità/rischio della zona intertidale in modalità telematica.

Il 18 novembre 2020, dalle ore 9 alle ore 14, si è svolto il secondo Workshop dedicato all’attività di definizione delle mappe di vulnerabilità/rischio della zona intertidale, in modalità telematica. Questo Workshop fa seguito ad un incontro del 20 novembre 2019, durante il quale i partner coinvolti avevano definito la metodologia comune da applicare per la definizione delle carte di vulnerabilità.

 

Uno degli obiettivi del progetto SICOMAR plus è quello di creare delle mappe di vulnerabilità e di rischio dell’area coperta dal progetto, che corrisponde ad una delle zone più “vive” del Mediterraneo per quanto concerne la biodiversità e le specie marine protette che la abitano. Tra le aree protette presenti nell’area, sono state scelte come aree di studio alcune aree marine protette: Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Area Marina Protetta La Maddalena e Capo Corso per lo studio delle popolazioni bentoniche della fascia infralitorale, e l’Area specialmente protetta del Santuario Pelagos per lo studio delle aree pelagiche e del largo.

 

Quest’area allo stesso tempo è anche una delle zone più trafficate del Mare Mediterraneo, e i rischi e le vulnerabilità degli ecosistemi qui presenti sono legati principalmente al traffico marittimo, sia commerciale che turistico.

 

Le mappe di vulnerabilità devono tener conto sia della biodiversità marina presente nella frangia della zona costiera, maggiormente a rischio in caso di incidenti che abbiano come conseguenza lo sversamento di sostanze pericolose, sia della presenza, in queste aree, di molte specie protette di cetacei, tra cui la balenottera comune e il capodoglio, che sono particolarmente a rischio di collisione con le navi.  

 

L’integrazione delle mappe di vulnerabilità e di danno realizzate per la fascia intertidiale, con modelli previsionali della diffusione di sostanze inquinanti permetterà l’elaborazione di mappe di rischio di impatto sulla biodiversità costiera derivate dallo sversamento di contaminanti. Queste mappe, dette carte di rischio, rappresentano uno strumento fondamentale per la governance, ad esempio, delle procedure da mettere in atto in caso di incidenti navali con eventuale sversamento di idrocarburi. Le mappe di vulnerabilità realizzate per gli ambienti pelagici, integrate con una mappatura del traffico marittimo, permetteranno di definire le aree maggiormente a rischio per le specie di cetacei, il cui habitat si sovrappone ad  alcuni dei principali corridoi di traffico marittimo. 

 

Ecco di seguito l‘Ordine del Giorno della giornata di Workshop:

  • Introduzione alla giornata di lavoro - Ing. Gilda Ruberti  
  • Metodi e mappe vulnerabilità e danno Regione Toscana - Prof. Lisandro Benedetti  Cecchi
  • Metodi e mappe vulnerabilità e danno - OEC Corsica
  • Dalla valutazione del danno a quella del rischio - Dr. Andrea Cucco
  • Mappe di Sensibilità, Vulnerabilità e Rischio della zona pelagica: il caso studio dei cetacei e del rischio di collisione nel Santuario Pelagos - Dr.ssa Paola Tepsich
  • Discussione

 

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Università di Pisa

OEC Corsica

CNR-IAS

Fondazione CIMA