IMPACT

IMpatto Portuale su aree marine protette: Azioni Cooperative Transfrontaliere

Come mitigare le conseguenze di uno sversamento di inquinanti in mare?

Come mitigare le conseguenze di uno sversamento di inquinanti in mare?
03 febbraio 2020

Lo sversamento di inquinanti in mare è un evento di rilevante criticità ambientale. Gli interventi per la mitigazione dei danni da parte delle autorità preposte, sono strettamente connessi alla disponibilità di strumenti di previsione, in grado di fornire indicazioni sulle possibili direzioni di propagazione degli inquinanti sversati.

Nell’ambito del progetto IMPACT, i partner CNR-ISMAR, Consorzio LaMMA, IFREMER e Università di Tolone collaborano per fornire informazioni di supporto alle autorità preposte agli interventi per la salvaguardia marina, attraverso un sistema informativo geografico (GIS), presto disponibile online.

Grazie all’integrazione tra le osservazioni di correnti marine superficiali ottenute da radar HF e drifter e i risultati di modelli numerici per estendere la stima delle correnti marine a tutta la colonna d’acqua, si può calcolare la distanza oceanografica, uno dei dati che saranno disponibili sul GIS.

La distanza oceanografica è un’informazione fondamentale perché permette di capire quanto due punti sono vicini, e quindi collegati, in termini di trasporto delle correnti; si riferisce infatti al tempo medio necessario a connettere, sotto l’azione delle correnti marine, un luogo A ad un luogo B.

Due luoghi quindi possono essere geograficamente distanti ma oceanograficamente vicini, in funzione delle correnti marine che li connettono.

La storia recente e in particolare la collisione tra due navi avvenuta nell’ottobre del 2018, in prossimità del parco naturale marino di Capo Corso e delle Agriate, a nord della Corsica, ci permette di chiarire meglio la differenza tra distanza geografica e distanza oceanografica.

I modelli numerici avevano previsto che lo sversamento di carburante, sotto l’azione delle correnti marine, avrebbe raggiunto il litorale della Francia e non le coste della Corsica e della Liguria, come ci si sarebbe aspettati. Se ne deduce quindi che Corsica e Francia nonostante siano geograficamente lontane, sono in realtà oceanograficamente  vicine, cioè connesse in termini di correnti marine e di sostanze con esse trasportate.