Documento di posizione - PC Marittimo
Il Programma Italia/Francia Marittimo 2014-2020 ha elaborato un Documento di posizione sul futuro della cooperazione territoriale marittima post 2020.
Il Documento, approvato dal Comitato di Sorveglianza il 26 febbraio 2018, intende fornire un contributo approfondito e documentato alla discussione sul futuro assetto della cooperazione marittima transfrontaliera evidenziandone da un lato gli attuali principali ostacoli e dall’altro il valore aggiunto dell’approccio cooperativo, garantito dai programmi di CTE nella ricerca e nella sperimentazione di soluzioni adeguate ed efficaci.
In particolare il Documento mette in luce come:
1. la recente approvazione da parte del Consiglio UE dell’Iniziativa West Med quale base per la politica marittima europea nel Mediterraneo post 2020 richieda necessariamente una declinazione ‘operativa e concreta’ di iniziative transnazionali e transfrontaliere in grado di sostanziarne gli obiettivi e di assicurarne il successo;
2. la natura e la specificità degli ostacoli legati alla dimensione transfrontaliera marittima (con particolare riferimento a: accessibilità dei territori transfrontalieri marittimi, sicurezza marittima, rischi ambientali e climatici connessi alla dimensione marittima, difficoltà nello sfruttamento delle opportunità legate alla ‘crescita blu‘ e alla ‘blue economy”, mantenimento e rafforzamento delle comuni radici culturali delle aree marittime transfrontaliere), pretenda risposte e soluzioni ‘congiunte’ che possono essere sviluppate adeguatamente solo nel quadro della ‘cooperazione territoriale transfrontaliera marittima’.
3. l’efficacia delle risposte e soluzioni ‘congiunte’ agli ostacoli della cooperazione transfrontaliera marittima non possa determinarsi che a livello di aree geografiche ‘omogenee e funzionali’. In questo senso la futura geografia dei Programmi di cooperazione marittima dovrà quindi essere basata sulla ‘oggettiva’ rilevanza degli ostacoli/sfide e delle opportunità per aree ‘omogenee e funzionali‘ e non necessariamente su divisioni territoriali formali o su parametri ‘strumentali ‘ (es. frontiera marittima a 150 km), né su ‘aggregazioni strumentali o forzate’ di aree eleggibili di programmi adiacenti.
>> Documento di posizione sul futuro della cooperazione territoriale marittima post 2020
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