Soluzioni condivise per la lotta all'erosione costiera

06 ottobre 2016
06 ottobre 2016

L'area di cooperazione del Programma Marittimo comprende una linea di costa di ben 4200 km. In Sardegna e in Corsica, nei dipartimenti francesi del Var e alle Alpi Marittime, e poi in Liguria e nelle province costiere della Toscana, imponenti paesaggi rocciosi si alternano a formazioni più fragili, maggiormente esposte al fenomeno dell'erosione costiera.

Circa un terzo dei cittadini dell’area abita in zone a rischio di erosione costiera, rispetto a una media del 13% in Italia e del 7,7% in Francia (Eurosion, 2004). Le ripercussioni possono essere gravi a livello ambientale, sociale ed economico, con conseguenze sulla biodiversità dei siti interessati, così come sulle attività e sugli insediamenti umani.

Il Programma Marittimo 2014-2020 contribuirà a fronteggiare questo fenomeno con uno dei 38 progetti approvati lo scorso 27 luglio. Il progetto strategico MAREGOT (MAnagement des Risques de l'Erosion cotière et actions de GOuvernance Transfrontalière) ha infatti l'obiettivo di approfondire la conoscenza dell'erosione e della dinamica dei litorali per individuare soluzioni congiunte ottimali. Con la Regione Liguria come capofila e 13 partner, il progetto si concentrerà su un problema che trascende, com'è ovvio immaginare, i confini amministrativi nazionali beneficiando su diversi piani dell'approccio transfrontaliero.

L'erosione costiera è un fenomeno naturale: la linea di costa è mobile per sua stessa natura. Negli ultimi decenni però è cresciuta la pressione antropica e sono intervenuti i cambiamenti climatici, con conseguenze che sono tuttora in corso di studio. Secondo le previsioni del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell'ONU, nei prossimi 90 anni il livello medio globale dei mari potrebbe innalzarsi fino a 82 cm.

In Francia, per far fronte al rischio di erosione, è stata elaborata nel 2012 una Strategia nazionale di gestione integrata: per aggiornarla, il Ministero francese dell'Ambiente, dell'Energia e del Mare ha aperto lo scorso 8 aprile una consultazione pubblica per immaginare “il litorale di domani”(www.littoral2070.fr). Dal 2013, inoltre, è entrato in vigore il Protocollo per la Gestione Integrata delle Zone Costiere, che costituisce un riferimento per tutti gli enti chiamati a operare nelle aree vicine alla costa.

In Italia, una strategia nazionale è in corso di predisposizione, dando così seguito alla Direttiva Marine Strategy 2008/56/CE (recepita con il d.lgs. 190/2010), e alle indicazioni della Carta di Bologna e della Carta di Livorno.

Il progetto MAREGOT interverrà in questo quadro. Prenderà in considerazione anche gli indicatori di monitoraggio del progetto RES-MAR, finanziato dal Programma Marittimo nel periodo 2007-2013. Saranno esaminati i dati e le tecniche di rilevamento del moto ondoso, la topografia della spiaggia emersa e sommersa, le biocenosi marine, i sistemi di monitoraggio in remoto (webcam, foto aeree e satellitari, droni, videocamere subacquee). Dopo tre anni, le metodologie elaborate saranno messe a disposizione del pubblico, delle istituzioni e degli esperti.

Tra gli interventi previsti, sarà realizzata anche un’operazione pilota in Francia. Sarà rimossa la scogliera posta a difesa delle Vecchie Saline di Hyères, vicino a Tolone, per ripristinare la naturale dinamica litoranea. L’asportazione dei blocchi necessiterà dell’intervento di ruspe, dell’apporto di sabbia e della posa di steccati in legno per difendere la sabbia dal vento. La zona retrostante sarà in parte sommersa e si formerà una laguna. Questa operazione si inserirà nella strategia di “gestione dolce della costa” sperimentata nel dipartimento del Var e permetterà di osservare il ruolo tampone svolto dagli spazi naturali per la prevenzione dei rischi litoranei. Rappresenterà una vera e propria infrastruttura verde, e costituirà un’alternativa alle tecniche rigide di difesa del litorale. Gli insegnamenti saranno utili agli attori della gestione degli spazi naturali costieri, ai politici e ai tecnici della gestione del rischio francesi e italiani.

 

Per saperne di più: marittimo1420@regione.toscana.it