IMPACT

IMpatto Portuale su aree marine protette: Azioni Cooperative Transfrontaliere

La modellistica del Consorzio LaMMA per il progetto IMPACT

La modellistica del Consorzio LaMMA per il progetto IMPACT
23 enero 2020

In linea con la strategia modellistica degli altri partner del progetto IMPACT, il Consorzio LaMMA - Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile - costituito nel 1997 tra il CNR e la Regione Toscana - partecipa alle attività di ampliamento e miglioramento della rete transfrontaliera di sistemi radar HF e alla modellistica oceanografica e lagrangiana.

Il contributo del Consorzio LaMMA al potenziamento della rete radar HF – grazie alla gestione di tre antenne installate presso San Vincenzo, l’Accademia Navale di Livorno e l’Isola del Tino - permette il monitoraggio continuo delle correnti marine in una vasta area dell’Arcipelago Toscano e del Mar Ligure. I dati raccolti sono utilizzati per la calibrazione e validazione di modelli idrodinamici e per lo studio dei pattern idrodinamici dell’area transfrontaliera.

Con l’obiettivo di stimare la probabilità con cui i contaminati rilasciati in un’area portuale migrano verso un’Area Marina Protetta è stata appuntata una catena di modelli idrodinamici capace di tracciare e analizzare il materiale trasportato dalla corrente.

Il Consorzio LaMMA ha realizzato uno studio sull’interazione tra il Porto di Livorno e l’AMP delle Secche della Meloria che prevede tre modelli idrodinamici con risoluzioni crescenti da 1 km, 400m e 50m, capaci di fornire informazioni su correnti, temperatura, densità e livelli del mare per aree più circoscritte man mano che la risoluzione aumenta.

Il campo di corrente tridimensionale - fornito dal modello con risoluzione a 50m – ha permesso la realizzazione di simulazioni Lagrangiane che prevedono il rilascio periodico di particelle entro l’area portuale e il tracciamento in continuo del loro percorso secondo il meccanismo di trasporto determinato dalle correnti.

I dati ottenuti hanno permesso di realizzare - dopo le operazioni di post-processing - delle mappe di distanza oceanografica, intesa come la stima di tempo minimo che un inquinante impiega a raggiungere una certa posizione a partire dal porto.

Una prima analisi ha dimostrato come la maggior parte del trasporto dovuto alle correnti avvenga in senso longitudinale alla costa e tenda ad interessare in maniera ridotta l’AMP delle Secche della Meloria.